TV, Social Network, gadget e offline: come loro “nessuno mai”.
C’erano il principe, la ragazza semplice, la carrozza, i cavalli, il popolo in fermento, c’erano la promessa di diventare regnanti di una grande Nazione, il vestito bianco e lungo, le damigelle, la chiesa, i fiori, i paparazzi e la diretta tv ad esclusiva della BBC, ma, come ogni evento mediatico che si rispetti nell’era digital, c’erano anche la diretta da youtube, twitter e soprattutto c’era Facebook, con innumerevoli pagine dedicate all’evento e il classico fake “divertente” con tanto di sonore smentite.
Cosa ha trasformato il matrimonio di William e Kate nell’evento del secolo? Non è certo il primo matrimonio reale della storia ma di sicuro è il primo con un’accurata strategia di marketing che ha permesso al prodotto “promessi sposi”, prima e a quello “vissero per sempre felici e contenti”, poi, di continuare a vendere.
Il matrimonio reale è stato monitorato, raccontato e confezionato per essere a tutti gli effetti la reicarnazione di una favola popolare, quelle per intenderci che fin da piccoli ci hanno raccontano, quelle che secondo Bruno Bettelheim, psicoanalista austriaco, rassicurano i bambini dalle loro ansie, tra cui la paura di non essere amati e di non essere considerati: la formula “vissero per sempre felici e contenti” delle favole si ispira proprio alle paure più inconsce che sempre più frequentemente non rimangono solo una prerogativa dell’infanzia. Per Bettelheim, inoltre, il matrimonio nelle favole, simboleggia la conquista di un regno, che a sua volta comprende anche l’obbligo di governare: vivere e agire con saggezza.
In un momento di crisi economica, in cui mancano certezze, in un Paese monarchico che taglia fondi e aumenta tasse, in cui sono sempre più frequenti gli strike di lavoratori e le manifestazioni degli studenti contro l’aumento delle rette universitarie, il Royal wedding sembra essere stato utilizzato come pillola calmante, resa sicuramente più dolce dall’aggiunta di un giorno alle bank holidays nazionali. Free parties non-stop per le strade in ogni parte della capitale, turismi da ogni parte del mondo, dirette TV e web impazzito: un evento di portata mondiale che ha sfruttato in pieno tutti i canali di comunicazione, tradizionali e digital.
Non si contano le pagine su Facebook, ufficiali e non, alcune, ovviamente, utilizzate per sfruttare l’interesse generale e raccogliere “Like” per spostare i fan su un altro argomento ora che l’evento è terminato. Telecronaca di matrimonio e giorni precedenti dagli account ufficiali di Twitter, tra cui quello della CNN che ha creato un account apposito per l’evento e ha raccolto 32.596 followers.
Il canale Youtube della BBC, ha superato le 2.930.000 views con il frame del bacio dal balcone dei due sposini.
Ma quanto è costata la favola moderna di William e Kate?
La Corona si è riufitata di rialsciare dichiarazioni ufficiali riguardo ai costi effettivi per il matrimonio sostenendo che non riguarda le casse dello Stato perchè la maggior parte dei costi sono stati coperti attingendo dai propri fondi. Solo per la sicurezza si parla di costi variabili dai 7 milioni ai 20 milioni di sterline (pare a carico dei contibuenti inglesi), 30mila per il vestito di Kate, 20mila per il vestito della sorella Pippa, 80mila sterline per musica, addobbi, inviti, fiori, torta nuziale. I genitori di Kate hanno partecipato alle spese con un “piccolo privato contributo”.
Le ondate di turisti che hanno raggiunto Londra, prima, durante e dopo, accaparrandosi tazze a tema, bandiere, poster e qual si voglia tipo di gadget pare che in previsione porteranno nelle casse dello Stato circa 800 milioni di sterline (i più ottimisti parlano di 1 miliardo di sterline), non contando tutti i prodotti creati ad hoc dalla GDO, come Asda, che ha pubblicizzato panieri di carne, snack e champagne per gli “street parties”, non dimenticando ovviamente cerchietti, gioielli, copie dell’anello di fidanzamento, orecchini e fiocchi per capelli per le teen-agers.
E fake su Facebook fu: Il matrimonio reale come Cinderella della Walt Disney.
Terminata l’euforia dell’attesa, placato il visibilio dei festeggiamenti, come da copione i giorni successivi arrivano puntuali su Facebook i primi “fake” divertenti che contraddistinguono solo i fenomeni della rete. Tra tutti spunta un’immagine che mette a confronto gli abiti degli sposi e di alcuni ospiti a quelli del matrimonio nel cartone animato “Cinderella” della Walt Disney: e stupore, sono identici!
Tentativo divertente, ma è stato presto svelato il fake: i colori originali dei frame in questione sono stati ritoccati. La giacca del principe in realtà è color crema, i pantaloni rossi e la sposa è bionda, mentre lo sposo è moro. Così anche per gli abiti delle sorellastre di Cinderella, nel cartone originale sono nettamente differenti e ritoccati ad hoc.
Chissà quanto tempo impiegherà la Walt Disney a sfruttare l’occasione.