Mio figlio da un paio di giorni insiste per farsi regalare un nuovo modello di cellulare. Quello che ha adesso va benissimo, credo io.
Dire no a tuo figlio spesso significa chiedergli in realtà di riproporti la stessa domanda ma a voce più alta. Infatti, ho sempre evitato nella mia breve carriera di padre, di mostrarmi fermo su una posizione senza fornire una spiegazione sufficientemente convincente. E così ho fatto anche questa volta; gli ho spiegato che la tecnologia non si arresta, prosegue sempre ma che per prima cosa deve servire alle persone per migliorare la loro vita, quanto più possibile. Che è stupido rincorrere le mode, se il tuo telefonino soddisfa già tutte le tue esigenze, non vale la pena spendere tutti quei soldi solo per avere un nuovomodello.
Sembrava avesse funzionato e invece no. Eccolo, dopo pochi giorni, tornare alla carica brandendo uno strumento potentissimo: Facebook!
È da anni ormai che Facebook offre come servizio a pagamento l’archiviazione del proprio storico, questo per due motivi: evitare intrusioni sconvenienti nel proprio passato, sovvenzionare quella che è una vera piaga dei giorni nostri e cioè il costo di stoccaggio dei dati di navigazione Web. Un problema sottovalutato agli inizi del Web 2.0 ma di planetaria importanza oggi. Per contenere anni e anni di navigazione i server dei vari Google, Facebook ecc sono diventati sempre più grandi, fino al giorno in cui questo ingombro è diventato un vero problema. Così come era lo smaltimento dei rifiuti nel ventesimo secolo.
Io un po’ per pigrizia e un po’ per evitare di sovvenzionare un meccanismo di stoccaggio usato da Facebook, mi sono rifiutato di archiviare le pagine più vecchie del mio diario che è finito tra la mani di mio figlio. Poteva andarmi peggio, ma non so quanto. È infatti così che il mio piccolo ha trovato tutte le motivazioni per avvalorare ancora di più le sua richiesta, andando a ripescare i miei capricci adolescenziali. Eh già, anche io ovviamente da giovane seguivo mode e tendenze tecnologiche, cercando di stare quanto più al passo e spendendo tutto quello che erano i miei primi stipendi.
E voi, come rispondereste a un figlio che impugna davanti a voi le prove inconfutabili di essere carne della vostra carne, stesso sangue e stessi vizi?